L’amore romantico è una fregatura… ma c’è speranza!

L'amore romantico lo cerchiamo tutti, ci sembra una delle cose più belle che si possono provare nella vita. Eppure nasconde degli aspetti pericolosi che spesso non vengono raccontati, in questo articolo ne vedremo alcuni.

Ai miei occhi Claudia (nome di fantasia) è una donna fantastica: intelligente, colta, spiritosa, molto interessante. 

Da qualche mese ci incontriamo in terapia perché è appena uscita da una storia sentimentale piuttosto burrascosa che fatica a lasciare alle spalle e che le provoca grande sofferenza. 

Quello che monopolizza le nostre sedute è un unico grande tema: la sua delusione verso gli uomini e soprattutto verso l’amore.

“Ah, l’amore che fregatura!”, ripete spesso e in effetti penso anch’io che la sua narrazione di questo fantomatico fenomeno lo sia.

Attenzione, non l’amore in quanto tale, ma il famigerato Amore Romantico”.

Penso anche che Claudia legga i comportamenti dei suoi ex partner come un segno di amore quando in realtà non lo sono e di nuovo in causa c’è lui, l’Amore Romantico e il suo ruolo in particolare nella vita di una donna.

Bell Hooks, in un bellissimo libro dal titolo “Tutto sull’amore”, scrive: 

“Penso che parte di ciò che ha fatto la cultura dominante sia stato identificare la relazione romantica come il legame più importante per una donna, quando invece il legame più importante è quello con la comunità.”

E aggiungerei io – quello con se stessi/e.

Continua Virginia Woolf in “Una stanza tutta per sé”:

“Tutti i libri, quasi senza eccezioni, presentano la donna dal punto di vista del suo rapporto con gli uomini ma questo costituisce una parte molto piccola della vita della donna; è troppo ciò che si lascia fuori, ciò che non si dice”.

Ebbene sì, cresciamo tutti e tutte nel mito dell’Amore Romantico e passionale, presentato da film, canzoni, libri come la massima – e spesso unica – espressione di una relazione, senza renderci conto di quanto questo immaginario (perché si tratta di un ideale che non esiste) impatti sulle nostre vite, le nostre relazioni e la nostra stessa capacità di amare.

Ma quali sono gli aspetti pericolosi di una condizione apparentemente così bella come l’Amore Romantico? 

Di seguito ne vediamo alcuni.

Lui/Lei mi completa

La prima “red flag” è proprio legata al concetto di amore di coppia come completamento di sé: “siamo una sola cosa”, “lui/lei mi completa”, “senza di lui/lei morirei”.

Frasi di questo tipo ci presentano una visione fusionale dell’amore che diventa l’unico modo per realizzarsi come persona – in particolare come donna – e forse per essere felici. 

L’idea di fondo è che solo l’amore di coppia ci darà ciò che manca, completandoci, una volta trovata la famosa dolce metà.

E se la relazione finisce? E se non troviamo la persona con cui stiamo bene? Cosa ci succede in questa visione?

L’amore può essere meraviglioso, così come la vita condivisa ma è pericoloso pensare che solo nel legame con un’altra ed unica persona la nostra vita acquisisca senso e compiutezza. 

Siamo esseri completi – certamente perfettibili e in evoluzione anche grazie alle relazioni amorose – ma appunto completi e separati. Ed è solo da questa posizione possiamo stabilire relazioni sane e di interdipendenza, in cui ciascuno/a può agire la propria responsabilità personale.

Il colpo di fulmine

L’Amore Romantico ci insegna poi che l’amore vero è predestinazione, colpo di fulmine, qualcosa in cui cadere (in inglese si dice infatti “we fall in love”), un’unione quindi che avviene senza sforzo e tendenzialmente subito, senza che si faccia nulla. 

Ne saremmo quindi tutte e tutti rapiti, travolti, quasi senza volontà e senza nessuna facoltà di scelta.

“È la mia anima gemella”,L’uomo/la donna della mia vita”, “È stato amore a prima vista”.

Questa visione in primis, trasmette l’idea che in tutta la nostra esistenza ci sia un unico/a partner e che quindi se siamo così fortunate/i da incontrarlo poi non dobbiamo perderlo, magari anche se ci tratta male o se è violento.

In secondo luogo, ci fa pensare che la relazione amorosa sia priva di fatiche e impegno, che avvenga e si mantenga per magia. 

Come invece scrive Fromm in L’arte di amare, “L’amore è essenzialmente un atto di volontà, amare qualcuno non è solo un sentimento, è una scelta, un impegno. Se l’amore fosse solo una sensazione, non vi sarebbero i presupposti per un amore maturo, perché le sensazioni vengono e vanno”.

L’amore adulto quindi non è un rapimento, non va confuso con l’idealizzazione e l’euforia proprie della fase iniziale di innamoramento, ma è l’insieme di comportamenti e gesti attraverso cui si esprime, è condizionato a questi. È appunto un atto di volontà, un’intenzione e un’azione consapevole. 

Non siamo costretti ad amare, scegliamo di farlo.

Ti controllo perché ti amo

Veniamo infine ad un altro pericoloso pilastro dell’Amore Romantico, pesantemente intrecciato alla violenza di genere: il possesso e la gelosia.

Tu sei mia”, “È geloso/a perché mi ama”, “Ti controllo perché ti amo e perché non voglio perderti”.

L’idea è che se siamo in coppia, ci apparteniamo e abbiamo il diritto di controllare il/la partner, il suo telefono, i suoi spostamenti, le sue amicizie. Vale purtroppo per uomini e per donne e già nelle prime relazioni sentimentali tra adolescenti ritroviamo queste idee e visioni.

Questa è una deriva molto pericolosa dell’Amore Romantico perché normalizza e giustifica comportamenti che hanno a che fare con la manipolazione e la violenza psicologica e che nelle loro forme estreme sono spesso premonitori di altre forme di violenza contro le donne, come quella fisica e sessuale. 

Cosa succede infatti se ti sottrai al mio controllo? Se agisci la tua libertà?

Nell’amore sano è chiaro il rispetto dei confini, che l’altro/a non ci appartiene. La gelosia può anche emergere, ma è letta come segnale della propria insicurezza rispetto al legame e diventa uno sprone a migliorare la relazione e il proprio senso di amabilità. Non rappresenta quindi un impulso a bloccare la vita e la libertà dell’altra persona.

Mi rivolgo allora a Claudia e a chi può aver vissuto la stessa situazione di scoramento: spesso la nostra delusione nei confronti dell’amore è rivolta all’Amore Romantico e al mito con cui ce l’hanno raccontato e in cui siamo cresciute.

Ma la speranza c’è ed è quella che deriva dal fatto che si può amare ed imparare a farlo in modo diverso e nuovo, libero da condizionamenti di genere e aspettative distorte.

Aggiungendo anche l’amore riservato ai/alle nostre partner sentimentali (sì, ne possiamo avere più d’uno/a di significativi nel corso della nostra vita…) non è l’unico possibile e desiderabile, ma possiamo ritrovare l’amore e la sua etica anche verso famiglia, amici, prole – per chi ne ha –  noi stessi/stesse e tutte le persone che decidiamo di amare.

Proprio quella famosa comunità di cui parlava Bell Hooks, antidoto alla solitudine e all’isolamento e trampolino di lancio per la nostra espansione e fioritura! 

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