“Se l’imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta.” A. Maslow, Motivazione e personalità
Quante volte nella vita di tutti i giorni ci sentiamo imperfetti, in difetto, in ritardo, non sufficientemente all’altezza di quanto ci sembra necessario o semplicemente atteso dalla società, dagli altri, da chi amiamo e ci ama o addirittura da noi stessi… Ma è realmente così?
Spesso, complici i messaggi che circondano, la cultura in cui viviamo e la storia familiare che abbiamo avuto, siamo noi stessi a porci traguardi difficili da raggiungere, chiedendoci per esempio di essere professionisti di successo senza macchia e senza paura, mamme e padri sicuri e adeguati in ogni occasione, coniugi fedeli e sempre amorosi, figli generosi e grati, cittadini onesti e irreprensibili e tante altre cose. Non diamo spazio alle debolezze, alle fragilità, alla paura, agli sbagli, perché ne va del nostro valore…Insomma ci rendiamo la vita difficile, con obiettivi irraggiungibili che rischiano di condannarci all’eterna insoddisfazione.
Lo scorso 22 novembre, presso il Centro Berne di Milano, dove ricevo, ho condotto una serata per “apprendisti imperfetti”. Obiettivo: ribaltare la prospettiva e guardare all’imperfezione, che tutti ci accomuna, come ad un’umana ricchezza, trasformandola in una risorsa da scoprire, riconoscere e accettare per godere e amare davvero se stessi, gli altri e la vita.
Per chi fosse interessato, ecco il materiale della serata.